Calze antitrombo

I pazienti costretti a letto, possono essere maggiormente minacciati dalla trombosi con possibilità di embolia polmonare. Nelle persone anziane il rischio è ancora maggiore.
Per diversi settori della medicina le trombosi sono più o meno frequenti, tuttavia sono esposti a particolare rischio:
– i pazienti con

compromissioni o disturbi alle gambe
– i degenti da interventi ortopedici, dopo interventi di artoprotesi dell’anca e di ginocchio   per la possibilità di sviluppo di una trombosi venosa profonda (TVP).
– i degenti da interventi chirurgici
– le degenti da interventi ostetrici (nel pre e post- parto)
– i cardiopatici L’efficacia della terapia elastocompressiva contro la malattia   tromboembolica è ormai accertata.

Presupposto per un raggiungimento di un aumento del flusso venoso significativo dal punto di vista profilattico è la compressione decrescente del punto più distale a quello prossimale. La pressione esercitata alla caviglia è di 18/20 mmHg e diminuisce in valori uniformi verso il polpaccio e la coscia. Essa fa sì che la velocità del flusso medio del sangue nelle vene femorali venga aumentato notevolmente rispetto ai valori di base. Il tipo di calza generalmente indicata è quella a coscia AG. Le calze antitrombo si adattano molto bene alla conformazione anatomica ed ai movimenti dell’arto inferiore con un alto grado d’indossabilità. Per determinarne la misura occorre prendere solo due circonferenze espresse in centimetri, quella della caviglia sopra il malleolo e quella della coscia.